lunedì 26 gennaio 2009

Il sì vi renderà liberi

Qualche settimana fa ho visto il film "yes man" con Jim Carrey: discreto: a tratti scontato, ma piacevole, divertente. Il titolo (grazie al cielo non tradotto/storpiato nell'edizione italiana) ne rappresenta bene l'essenza, affidando alla semplice magica parola "sì" il compito di condurre la mente verso orizzonti possibili.
Non me ne intendo, ma credo esista una qualche "filosofia del sì" in terra americana (o meglio, mi stupirei del contrario), una sorta di inno alla positività, alla possibilità, che trova in questo film una trasposizione un po' facilona ma fedele. Nella rappresentazione filmica, però, il tutto viene estremizzato in maniera iperbolica, e quindi reso ridicolo. Sottraendo al "sì" il suo vero valore.
Esiste una particolare forma di teatro che porta in scena l'improvvisazione, un'affascinante e divertente forma spettacolare che prende il nome appunto di "improvvisazione teatrale". Pratica di grande valore per gli attori e di inaspettato divertimento per il pubblico, l'improvvisazione si fonda su un unico principio: mettere in scena la verità del momento, senza copione, senza regia. Il tutto nasce come la vita, in diretta, sul palcoscenico. E uno dei trucchi fondamentali per riuscire in questa difficile arte è imparare a dire di "sì".
L'attore poco preparato, o in difficoltà, è facile preda del "no". Questo si traduce in un tonfo nella scena, un ostacolo, un punto. Quando invece l'attore accetta ciò che arriva dai suoi compagni allora potrà nascere qualcosa di davvero buono, qualcosa di nuovo. E' una regola matematica, nonostante la sua dimostrazione sia solo empirica. Dire di sì significa essere aperti alla vita, pronti alla novità.
Peter Brook, celebre regista, fondò proprio sugli esercizi di improvvisazione il suo "metodo" pedagogico per attori. Defininendo l'improvvisazione come un allenamento «per essere pronti all'imprevisto», in cui l'attore vive un momento di verità, senza difese, senza le barriere dietro alle quali ci si nasconde: i "no".
E tutto questo come per magia si ritrova nella vita: ogni volta che scegliamo strade conosciute diciamo un no, ogni volta che siamo pigri diciamo un no, ogni volta che abbiamo paura diciamo un no. Perdendo l'occasione di rendere più interessante la nostra vita.
Non si tratta solo di una questione linguistica ma di un vero e proprio approccio mentale, distante anni luce dal simpatico ma incosciente personaggio messo in scena da Jim Carrey. Solo l'attore preparato può essere un grande improvvisatore, e guadagnarsi gli applausi. Solo un essere umano cosciente può godere della potenza del sì, e uscirne vivo.

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